urbanistica nel paleoveneto - ITALICANDO

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a cura di Ivano Sartor   leggi tutto
L' URBANISTICA NEL PALEOVENETO

“Iam primum omnium satis constat Troia capta in ceteros saevitum esse Troianos, duobus, Aeneae Antenorique, et vetusti iure hospitii et quia pacis reddendaeque Helenae semper auctores fuerant, omne ius belli Achiuos abstinuisse; casibus deinde variis Antenorem cum multitudine Enetum, qui seditione ex Paphlagonia pulsi et sedes et ducem rege Pylaemene ad Troiam amisso quaerebant, venisse in intimum maris Hadriatici sinum, Euganeisque qui inter mare Alpesque incolebant pulsis Enetos Troianosque eas tenuisse terras.”

Dice Tito Livio in Ab Urbe Condita.

Vero o no che sia, prima di allora non c’era proprio bisogno di programmazione del territorio per quei pochi resistenti gruppi di individui la cui sopravvivenza, se riferita alla contemporaneità, è stata solo per fortuna.
Una riflessione veramente concentrata per dire che per l’uomo, come per moltri altri generi, la sopravvivenza è legata alla formazione di una comunità.
 Gli stessi agglomerati primitivi mi ricordano spesso l’origine della vita ed in ogni ritrovamento, in ogni rappresentazione, vedo protocellule in cui si stanno costituendo memorie bio-familiari legate tra loro da gli spazi di relazione protetti tramite i quali sia possibile ogni forma di relazione ed interscambio.                                     
Concordia sagittaria prima della romanizzazione Villaggio di casoni presso Bocca Volta


Sezione di casone veneto
 
Con un po di fantasia possiamo allora ritenere che con Antenore inizi l’evo moderno della nostra terra.
Con l’età del ferro poi, si formano i primi nuclei abitativi destinati a diventare poi importanti centri: Este, Padova, Treviso, Vicenza, Altino, Oderzo.
 
 
X  Legio Imperiale
 
La romanizzazione delle terre di nord est avvia l’opera di trasformazione del territorio intesa come riorganizzazione dello spazio al fine di un razionale sfruttamento agricolo. Vaste aree sono rigenerate mixando tra loro geometrie di cardi e decumani orientati con logiche oro-metafisiche e le capacità tecnico-operative del tempo.
 
           
insula                                Domus                                     Villa
La centuria di circa 5000 m2 era composta di due jugeri che a sua volta rappresenta l’unità di lavoro che poteva essere arata in un giorno da una coppia di buoi.
La ristrutturazione del territorio ad opera degli agrimensori imperiali che hanno bonificato e collegato con strade percorribili le vaste aree agricole diffusamente abitate, potrebbe aver contribuito alla formazione della gente veneta, laboriosa, orgogliosa e competitiva.
 
 
X  Legio Centuriazioni

Gente che, ha successivamente trovato ragioni per resistere alle presenze di opressori del calibro di Odoacre, Teodorico, di bizantini e longobardi
 

 Alto medio evo

L’impronta sostenibile alle ragioni umane sul territorio, si conclude con i mille anni di storia della Repubblica di Venezia

Territori di Venezia 1510

 
 Venezia 1500 Jacopo De Barbari

Gli ultimi due secoli sono contrassegnati dal  progressivo e necessario spostamento di ogni forma di controllo e potere nella mani dei cittadini, i quali, con la ragione fornita loro dagli strumenti di rappresentanza, hanno codificato un imponente impalcato legislativo in perpetua modificazione.
Sembra, ma è solo un idea, che la ratio delle norme in materia, a volte tutela interessi diversi a scapito da quelli specifici e detta impressione trae origine proprio dalla eccessiva complessità anche giuridica degli articolati che risultano, forse a causa delle modalità di stesura, difficilmente leggibili senza l’ausilio di specialisti.
L’urbanistica e l’edilizia, parlando del mio vissuto degli ultimi trentanni di professione, sono divenute un groviglio surreale di norme, regolamenti, codicilli e rimandi.

Delegare la gestione della materia alle regioni, province e comuni e giù dicendo fino all’ultimo regolamento, ha generato un mostro normativo.
Ma è solo un mio pensiero.                                                                                                                       

Arch. Rolando Battaiotto                                                                                                                         
 
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